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Emersione, primi dati lavoro domestico

07/01/2022

Forte presenza di giovani e uomini; la “sanatoria” ribalta le statistiche

“Una delle principali critiche al sistema della ‘sanatoria’ sta nel fatto che, limitando fortemente i settori ammessi, molti lavoratori di altri settori potrebbero utilizzare quel canale in modo improprio, come ‘porta di accesso’ al mercato del lavoro regolare.” Lo afferma Domina, Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico, analizzando i primi dati dell’emersione prevista dal cosiddetto “Decreto Rilancio” (D.L. 19 maggio 2020, n. 34), che ha introdotto all’art. 103 la possibilità di regolarizzare i lavoratori senza permesso di soggiorno.
L’ipotesi di un utilizzo “improprio” della procedura di emersione sembrerebbe confermata, secondo l’Associazione, dai dati analizzati dall’INPS per il 3° Rapporto annuale sul lavoro domestico dell’Osservatorio Domina: su 125 mila lavoratori emersi finora, il 9% ha cambiato settore. Da notare, inoltre, la forte presenza di giovani e uomini.

Ecco, in dettaglio, alcuni dati relativi all’emersione con particolare riferimento al lavoro domestico

137 mila rapporti di lavoro emersi
I primi dati evidenziano come al 30 settembre 2021 le pratiche di emersione con esito positivo siano state 137 mila ed abbiano interessato una platea di 125 mila lavoratori e 120 mila datori di lavoro domestico

Forte presenza di giovani e uomini
Per evidenziare le peculiarità dei lavoratori emersi, si possono confrontare le caratteristiche di questi ultimi con quelle dei domestici registrati dall’INPS nel 2019. Gli uomini rappresentavano l’11% dei domestici nel 2019, mentre sono il 55% dei beneficiari della “sanatoria”. Le badanti, che rappresentano quasi la metà dei lavoratori domestici, tra le emersioni raggiungono solo il 34%. Infine, se nella platea dei domestici solo l’11% ha meno di 40 anni, tra i lavoratori emersi si arriva al 59%.

Forti differenze regionali
Anche la comparazione regionale riportata nel Rapporto Domina porta a degli spunti interessanti: la percentuale di lavoratori che si occupa di assistenza (badanti) cresce nelle regioni del Sud. Anche il genere evidenzia la stessa peculiarità: nelle regioni del Sud sono state regolarizzate un maggior numero di donne (ad esempio in Puglia l’81% degli emersi è donna) mentre al Nord il valore è basso (Trentino-Alto Adige 28%).

Cambio di settore
“La ‘sanatoria’ – conclude Domina – è spesso la porta di ingresso al mercato del lavoro formale. Non è un caso che i lavoratori giovani (under 40) siano in netta maggioranza in tutte le regioni del Nord. In Trentino-Alto Adige rappresentano il 70%, in Liguria il 67% e in Lombardia e Veneto siamo intorno al 65%. Infine, la percentuale di emersi che hanno almeno una dichiarazione contributiva ‘Uniemens’ costituisce l’indicatore per descrivere il possibile passaggio in altro settore. Il 9,2% dei lavoratori domestici emersi ha nel 2021 almeno un altro rapporto di lavoro dipendente diverso da quello domestico. Anche in questo caso si registrano forti differenze regionali; infatti, nel Nord Est la percentuale sale al 16,2 (in particolare in Trentino-Alto Adige al 28,5%), mentre nel Sud si abbassa al 4,5%.

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Pubblicato il: Venerdì, 07 Gennaio 2022 - Ultima modifica: Domenica, 16 Gennaio 2022

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