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Dati ultimo decreto flussi non stagionali

07/11/2013

In Trentino invece le quote disponibili per le conversioni da lavoro stagionale sono esaurite

La Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha condotto un'analisi su come sono state utilizzate le quote previste dall’ultimo decreto flussi non stagionale (D.P.C.M. 16 ottobre 2012). I risultati presentati evidenziano che le domande di conversione di permessi di soggiorno per lavoro stagionale in permessi di soggiorno per lavoro subordinato sono state inferiori rispetto alle quote disponibili (3.552 domande a fronte di 4.000 quote previste); si precisa che le quote a disposizione in Trentino per la converzione da lavoro stagionale sono invece esaurite. Anche le domande di conversione di permessi di soggiorno per studio in permessi di soggiorno per lavoro subordinato o autonomo sono risultate essere inferiori di circa la metà rispetto alle quote disponibili.

Superiori al fabbisogno anche le quote programmate per la conversione del permesso di soggiorno CE di lungo periodo (rilasciato non dall’Italia ma da altro Stato membro dell’Unione europea) in lavoro autonomo, mentre una sostanziale corrispondenza tra quote previste (500) e domande presentate (510) si evidenzia per le conversioni di tali permessi in lavoro subordinato.

Si ricorda che per la presentazione di tali ultime domande c’è ancora tempo, in quanto la circolare del ministero dell'Interno del 28 giugno 2013 ha prorogato al 31 dicembre 2013 il termine ultimo per la presentazione delle domande di conversione da parte di coloro che sono in possesso un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciato non dall’Italia ma da altro Stato membro dell’Unione europea. Sono invece scaduti il 30 giugno i termini per la presentazione di tutti gli altri tipi di domanda.

Le quote previste dal decreto flussi del 16 ottobre 2012

A differenza del passato, il decreto flussi del 16 ottobre 2012 fissava quote di ingresso esclusivamente per lavoro autonomo (2.000 quote) e per i lavoratori di origine italiana residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile (100 quote).

Le restanti quote (11.750) venivano riservate alle conversioni in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato di permessi di soggiorno posseduti ad altro titolo – ovvero per studio/tirocinio/formazione (6.000 quote); per lavoro stagionale (4.000 quote); per soggiornanti di lungo periodo in possesso di permesso CE rilasciato da altro Stato membro dell’UE (500 quote). Le conversioni in permessi di soggiorno per lavoro autonomo, invece, venivano fissate in 1.000 quote riservate a permessi di soggiorno per motivi di studio e in 250 a permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

La Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha condotto un'analisi su come sono state utilizzate le quote previste dall’ultimo decreto flussi non stagionale (D.P.C.M. 16 ottobre 2012). I risultati presentati evidenziano che le domande di conversione di permessi di soggiorno per lavoro stagionale in permessi di soggiorno per lavoro subordinato sono state inferiori rispetto alle quote disponibili (3.552 domande a fronte di 4.000 quote previste). Analogamente, le domande di conversione di permessi di soggiorno per studio in permessi di soggiorno per lavoro subordinato o autonomo sono risultate essere inferiori di circa la metà rispetto alle quote disponibili.

Superiori al fabbisogno anche le quote programmate per la conversione del permesso di soggiorno CE di lungo periodo (rilasciato non dall’Italia ma da altro Stato membro dell’Unione europea) in lavoro autonomo, mentre una sostanziale corrispondenza tra quote previste (500) e domande presentate (510) si evidenzia per le conversioni di tali permessi in lavoro subordinato.

Si ricorda che per la presentazione di tali ultime domande c’è ancora tempo, in quanto la circolare del ministero dell'Interno del 28 giugno 2013 ha prorogato al 31 dicembre 2013 il termine ultimo per la presentazione delle domande di conversione da parte di coloro che sono in possesso un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciato non dall’Italia ma da altro Stato membro dell’Unione europea. Sono invece scaduti il 30 giugno i termini per la presentazione di tutti gli altri tipi di domanda.

Le quote previste dal decreto flussi del 16 ottobre 2012

A differenza del passato, il decreto flussi del 16 ottobre 2012 fissava quote di ingresso esclusivamente per lavoro autonomo (2.000 quote) e per i lavoratori di origine italiana residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile (100 quote).

Le restanti quote (11.750) venivano riservate alle conversioni in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato di permessi di soggiorno posseduti ad altro titolo – ovvero per studio/tirocinio/formazione (6.000 quote); per lavoro stagionale (4.000 quote); per soggiornanti di lungo periodo in possesso di permesso CE rilasciato da altro Stato membro dell’UE (500 quote). Le conversioni in permessi di soggiorno per lavoro autonomo, invece, venivano fissate in 1.000 quote riservate a permessi di soggiorno per motivi di studio e in 250 a permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

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Pubblicato il: Venerdì, 08 Novembre 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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