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“Combattere il discorso d’odio e tutelare i diritti delle donne migranti, rifugiate e richiedenti asilo”

31/05/2022

Le raccomandazioni del Consiglio d’Europa pubblicate in una serie di linee guida per i 46 Stati membri

Il Consiglio d’Europa chiede ai governi europei di elaborare delle strategie globali per prevenire e combattere il discorso dell’odio, in particolare attraverso l’adozione di un quadro giuridico efficace e l’attuazione di misure calibrate e proporzionate.
Propone altresì, al fine di tutelare i diritti delle donne e delle ragazze migranti, rifugiate e richiedenti asilo, misure destinate a rispondere più efficacemente alle esigenze e alle difficoltà cui sono confrontate.

Un quadro giuridico e politico globale per combattere il discorso d’odio
Le linee guida contenute nella Raccomandazione n. 16 raccomandano agli Stati membri di stabilire una distinzione tra i casi più gravi di discorso dell’odio, che devono essere proibiti dal diritto penale, il discorso dell’odio soggetto al diritto civile e amministrativo e, infine, le forme di espressioni offensive e dannose che non sono sufficientemente gravi per essere vietate in modo legittimo in virtù della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ma che richiedono tuttavia delle risposte alternative.
Vengono forniti degli orientamenti sulla sensibilizzazione, sull’istruzione, sull’utilizzo di un discorso di contrasto e alternativo, l’istituzione di meccanismi di sostegno per aiutare le persone colpite dal discorso dell’odio e la formazione di membri della polizia e del sistema giudiziario, come anche di altri professionisti. Sebbene infatti sia rivolta principalmente agli Stati membri e alle loro autorità, la Raccomandazione fornisce orientamenti anche ad altri attori, in particolar modo a funzionari pubblici, partiti politici, intermediari di Internet, media e organizzazioni della società civile.

Tutelare i diritti delle donne e delle ragazze migranti, rifugiate e richiedenti asilo
La Raccomandazione n. 17 basata sui trattati del Consiglio d’Europa, e in particolare sulla Convenzione di Istanbul per prevenire e combattere la violenza nei confronti delle donne e sulla Convenzione contro la tratta di esseri umani, mira ad affrontare gli specifici problemi delle donne e delle ragazze: necessità di strutture di transito e di accoglienza adeguate, di servizi per soddisfare i loro bisogni sanitari, fino alla definizione di politiche di asilo sensibili alle questioni di genere.
Sulla scorta delle conclusioni del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e degli strumenti pertinenti delle Nazioni Unite, la raccomandazione propone inoltre agli Stati membri una check-list delle misure da verificare per accertarsi che siano maggiormente tutelati i diritti umani delle donne migranti.
La raccomandazione, che rientra nell’ambito del Piano d’azione del Consiglio d’Europa sulla protezione delle persone vulnerabili nel contesto delle migrazioni e dell'asilo in Europa (2021-2025), fornisce altresì orientamenti agli Stati membri relativamente alle esigenze delle donne in materia di servizi sociali, occupazione, educazione e partecipazione, in modo da garantire che le politiche pubbliche contribuiscano pienamente a favorire l’integrazione e l’empowerment delle donne e delle ragazze migranti, rifugiate e richiedenti asilo.

Il sito del Consiglio d’Europa in italiano (discorso d’odio)
Il sito del Consiglio d’Europa in italiano (tutelare i diritti delle donne migranti)
Raccomandazione n. 16
Raccomandazione n. 17

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Pubblicato il: Martedì, 31 Maggio 2022

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