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Cittadinanza per matrimonio

26/04/2012

In base a una direttiva del ministero dell’Interno pubblicata nella gazzetta ufficiale le procedure saranno più veloci

Dal primo giugno 2012 saranno attribuiti alla competenza del Prefetto l'accoglimento dell'istanza di acquisto della cittadinanza per matrimonio, ai sensi dell’art. 5 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, presentata dal coniuge straniero legalmente residente in Italia e la sua reiezione per motivi ostativi. Qualora il coniuge straniero abbia la residenza all'estero, l'organo competente a conferire o denegare la cittadinanza è, invece, il capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. E’ quanto prevede la direttiva del ministero dell’interno emanata il 7 marzo 2012 e pubblicata nella gazzetta ufficiale del 24 aprile scorso. La motivazione della direttiva viene spiegata attraverso l’incremento dei procedimenti di conferimento della cittadinanza, sia per matrimonio che per residenza, assegnati dalla legge alla competenza dello Stato e, per esso, del ministero dell'Interno. La direttiva ha come scopo l'ulteriore snellimento dei procedimenti di acquisto della cittadinanza iure matrimonii attraverso l'accorpamento nel Prefetto della responsabilità riguardo i procedimenti e i provvedimenti dei medesimi.
Nel testo della direttiva si precisa, tra l’altro, che non è ipotizzabile nessuna variazione di competenza in ordine ai decreti di concessione di cui all'art. 9 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, (di norma dopo dieci anni di residenza in Italia) caratterizzati da una valutazione discrezionale di opportunità che implica l'accertamento di un interesse pubblico accanto al riconoscimento dell'interesse privato del richiedente allo status civitatis, tale da assumere la forma del decreto del Presidente della Repubblica.
Oltre a questa, resterà comunque nella competenza del ministro la decisione, positiva o negativa, nella sola ipotesi in cui, durante l’istruttoria della richiesta di acquisto per matrimonio, vengano in considerazione ragioni inerenti alla sicurezza della Repubblica.
“La direttiva costituisce parte sostanziale delle politiche di integrazione di quegli stranieri che, attraverso il vincolo coniugale, entrano a far parte a pieno titolo della comunità nazionale, con ciò assumendo l'impegno al rispetto, all'adesione e alla promozione dei valori posti a fondamento della Repubblica italiana - si legge nella disposizione del ministero dell'Interno - In tal senso, rafforzare la responsabilità complessiva del Prefetto nei procedimenti in questione è circostanza che qualifica ulteriormente tale figura e il suo ruolo di rappresentante dello Stato sul territorio”.

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Pubblicato il: Giovedì, 26 Aprile 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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