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Cittadinanza, la morte del coniuge non ne impedisce l’acquisizione

10/08/2022

Corte Costituzionale: il decesso non fa venir meno la pienezza delle tutele fondate sul vincolo coniugale

Lo straniero (o l’apolide) che, in conseguenza del matrimonio con un cittadino italiano, abbia maturato i requisiti legali per chiedere la cittadinanza, non può vedersi negare il relativo provvedimento a causa della morte del coniuge verificatasi nel corso del procedimento per il riconoscimento del suo diritto.
Lo afferma la Corte costituzionale (sentenza n.195/2022), che ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 5 della legge 5 febbraio 1992, n. 91 “nella parte in cui non esclude, dal novero delle cause ostative al riconoscimento del diritto di cittadinanza, la morte del coniuge del richiedente, sopravvenuta in pendenza dei termini previsti per la conclusione del procedimento di cui al successivo articolo 7, comma 1”.
La morte – questo il principio alla base della sentenza – è un evento del tutto indipendente sia dalla sfera di controllo del richiedente sia dalla ragion d’essere dell’attribuzione della cittadinanza. (foto: Corte Costituzionale)

Sentenza n. 195/2022 della Corte Costituzionale

Fonte: portale interministeriale Integrazione Migranti

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Pubblicato il: Mercoledì, 10 Agosto 2022

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