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Cittadinanza ai minori stranieri

09/12/2012

Il 46° rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese parla anche della religione

La normativa italiana sarebbe decisamente arretrata in merito all’acquisizione della cittadinanza da parte dei minori stranieri. Ma l’opinione pubblica sarebbe invece orientata in gran parte, ovvero il 72,1% degli italiani, verso il riconoscimento dello “ius soli”, cioè la concessione della cittadinanza ai figli di immigrati che siano nati in questo Paese. E’ quanto afferma il 46° rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese nel 2012. Secondo la ricerca, all’interno dei Paesi membri dell’Unione europea vigono normative e procedure diverse in merito al diritto di cittadinanza, ma è sempre più urgente individuare standard europei comuni.
Il rapporto del Censis parla, tra l’altro, anche dell’importanza del dialogo interreligioso nel processo di inclusione sociale. Secondo una recente indagine realizzata dallo stesso centro di studi, il 63,8% degli italiani è cattolico, l’1,8% è di un’altra religione e il 15,6% è comunque convinto che ci sia qualcosa o qualcuno nell’aldilà. Rispetto all’appartenenza religiosa degli immigrati, l’indagine evidenzia che il 52,5% degli stranieri residenti in Italia è cristiano, cioè cattolico, ortodosso e altri, il 25,8% è musulmano, il 5,1% induista, il 4,3% buddista e l’8,8% non professa alcuna religione. Il 59,3% degli italiani non considera le pratiche di culto degli stranieri come una minaccia al loro modo di vivere e il 51,1% si mostra disinteressato all’apertura di una sinagoga, di una chiesa ortodossa o di un tempio buddista nei pressi della propria abitazione.

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Pubblicato il: Lunedì, 10 Dicembre 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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