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Boom di imprenditrici immigrate

16/06/2011

Sono giovani e provengono soprattutto da Cina, Romania, Svizzera, Marocco e Germania

Non sono “solo” colf e badanti (lavori peraltro spesso essenziali) le donne immigrate in Italia, ma anche imprenditrici, prevalentemente nel commercio e nei servizi. E’ quanto emerge da un’analisi sulle imprenditrici straniere in Italia contenuta nell’"Osservatorio sull’evoluzione dell’imprenditoria femminile nel terziario", realizzato dal Gruppo Terziario Donna Confcommercio e dal Censis. L’indagine evidenzia una presenza di imprenditrici straniere di quasi 74mila unità nel terziario, dove si concentra il 70% del totale delle donne immigrate che fanno impresa. Un aumento delle imprenditrici straniere si riscontra però in tutti i settori: +3,7% in agricoltura, +5,8% nell'industria e +6,5% nei servizi. La quota più alta di donne immigrate sul totale delle imprenditrici si trova nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, dove la presenza di straniere è del 13,5%. Nelle attività di alloggio e ristorazione le donne immigrate imprenditrici sono il 9,8%, nei servizi di informazione e comunicazione il 9,7% e infine nelle attività commerciali il 9%. Il 15,8% di donne straniere imprenditrici arriva dalla Cina, il 7,6% proviene dalla Romania, il 7,3% dalla Svizzera, il 6,7% dal Marocco e il 6,3% dalla Germania. Circa l'80% (contro il 60% circa delle italiane) ha meno di 50 anni, il 67% è tra i 30 e i 49 anni, il 13,1% ha meno di 29 anni. Rispetto alla distribuzione sul territorio italiano, la maggioranza delle imprese condotte da donne immigrate sono state avviate nel Centro e nel Nord-Ovest. Tra le regioni, primeggiano il Friuli-Venezia Giulia, con l'11,9%, l'Abruzzo, con il 10,8% e il Lazio, con il 10,5%.

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Pubblicato il: Giovedì, 16 Giugno 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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