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“Bilancio sulla salute degli immigrati”

04/02/2014

Uno studio dell’Istat rileva come ci siano ancora delle difficoltà riguardo l’accesso ai servizi

Tra i cittadini di origine straniera prevale una percezione positiva del proprio stato di salute maggiore che tra gli italiani. Per l'87,5% delle persone immigrate le condizioni di salute sono buone o molto buone a fronte dell'83,5% degli italiani. A sentirsi in buona salute tra i comunitari sono soprattutto i cittadini originari della Polonia e, tra i non comunitari, quelli provenienti da Cina, Filippine e India. In fondo alla classifica si trovano le persone originarie dell’Ucraina e del Marocco. Sul piano psicologico maggior benessere si riscontra tra le persone provenienti dall’India, mentre più vulnerabili appaiono i cittadini della Tunisia. Il 13,8% degli stranieri (di 14 anni e più) ha difficoltà a spiegare in italiano i disturbi al medico e il 14,9% a comprendere ciò che il medico dice. Lo svantaggio è maggiore per le donne, per gli over 54, per chi ha un titolo di studio basso e per le collettività cinesi, indiane, filippine e marocchine.
Il 13% dei cittadini stranieri (con più di 14 anni) ha difficoltà a svolgere le pratiche amministrativo-burocratiche relative all’accesso alle prestazioni sanitarie, soprattutto se cinesi o indiani. Gli orari di accesso alle prestazioni sanitarie sono incompatibili con gli impegni familiari o personali per l'8,6% e con gli impegni di lavoro per il 16% degli stranieri.
In assenza di disturbi o sintomi vanno dal medico il 57,5% degli stranieri, di più le donne (59,6% contro il 53,9% degli uomini) e i giovani under 14 (62,9. Si rivolgono al pronto soccorso soprattutto tunisini e marocchini, meno i cinesi. Alla guardia medica si recano di più i giovani adulti e chi vive nel Mezzogiorno, mentre utenti del consultorio sono soprattutto donne tra i 25 e i 34 anni.
Le patologie più diffuse tra le persone immigrate sono quelle dell'apparato respiratorio: 65,4 stranieri ogni mille. Seguono le malattie dell'apparato digerente e dei denti, quelle del sistema nervoso - con prevalenza nelle donne - e quelle del sistema osteomuscolare.
Il 23,2% degli stranieri di 14 anni e più consuma abitualmente tabacco, contro il 25,8% degli italiani. L'abitudine è più diffusa tra gli uomini (32,4%) che non tra le donne (15,1%). I cittadini che arrivano da India, Filippine e Marocco sono le più virtuose per il numero di persone che non hanno mai fumato. La maggior parte degli stranieri (di 18 anni e più) ha un peso corporeo adeguato. Quasi un terzo degli stranieri è sovrappeso (30,9%) e l'obesità interessa il 7,8%. Quote simili si osservano nella popolazione italiana a parità di età (58,2% normopeso, 29,8% sovrappeso, 7,8% obeso).

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Pubblicato il: Martedì, 04 Febbraio 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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