01/02/2016
Dolomiti Energia Trentino svilupperà un programma di allenamenti per i richiedenti protezione internazionaleBasket, profughi in campo in Trentino
Ancora una volta lo sport diventa strumento di incontro e inclusione. Una nuova dimostrazione arriva dal Trentino nell'ambito di “One Team”, il progetto di responsabilità sociale creato nel 2012 da Euroleague Basketball che si propone di trasmettere, attraverso il gioco della pallacanestro, valori positivi. La Dolomiti Energia Trentino, uno dei 10 club di Eurocup ad essere stato incluso a inizio stagione nel progetto promosso da Euroleague Basketball, svilupperà insieme ad Atas onlus e Centro Astalli Trento - realtà impegnate, su coordinamento del Cinformi della Provincia autonoma di Trento, nell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale - un programma di 10 allenamenti per i profughi presenti in Trentino: sono 20 i ragazzi provenienti da Mali, Senegal, Gambia, Pakistan, Guinea, Somalia, Ghana, Pakistan che hanno già confermato l’adesione alla proposta della società bianconera. Coach della squadra sarà Nenad Jakovljevic, allenatore del settore giovanile della Dolomiti Energia Trentino, che in questi ultimi due mesi ha già iniziato a conoscere i ragazzi che faranno parte di questo progetto, trovando grande disponibilità e voglia di imparare.
“One Team, One World”: questo è il nome del progetto che mette insieme in un’unica squadra così tante persone provenienti da Paesi diversi, che condividono in questa fase il medesimo destino. Ogni giovedì, a partire dal 4 febbraio, il team si ritroverà così in palestra per giocare a basket insieme ad altre persone desiderose di unirsi alla squadra. Toto Forray, il capitano bianconero, si è messo a disposizione come One Team Ambassador per accompagnare e sostenere I ragazzi in questa esperienza, testimoniando in modo concreto i valori dello sport e del basket in particolare.
“Lo sport per sua definizione deve includere”, afferma Luigi Longhi, presidente di Aquila Basket Trento. “Se non lo fa - prosegue Longhi - l'attività sportiva perde di senso. Includere significa non fare distinzioni, cercando di trasmettere valori come impegno, determinazione e senso di appartenenza ai giovani. Esempi negativi che possono arrivarci da alcuni casi verificatisi in altre discipline sportive ci ricordano che nessuno di noi è al sicuro da fenomeni come il razzismo: in questi casi però mi piace ricordare sempre che fa più rumore un albero che cade, piuttosto che una foresta che cresce. Esempi come un progetto di respiro europeo quale One Team, di cui siamo orgogliosi di poter fare parte, sono testimonianza concreta di come si possa lavorare in questo senso”.
Per Massimo Komatz, direttore della Fondazione Aquila per lo sport trentino, “One Team, One World sarà, come caratteristica di tutte le iniziative legate a One Team, un progetto di pallacanestro, quindi andremo a fare quello che sappiamo fare meglio. Lavoreremo con ragazzi che non hanno mai giocato a pallacanestro, e lo faremo cercando di dare loro un aiuto anche in termini di quelle che gli esperti definiscono life skills, per contribuire alla loro integrazione nella società e nella comunità”.
“Ho già conosciuto alcuni di questi ragazzi - afferma Toto Forray, One Team Ambassador per Dolomiti Energia Trentino - e devo dire che nonostante le difficoltà tecniche ho trovato persone entusiaste. Poter stare vicino a questi ragazzi contribuendo alla loro integrazione nella società è qualcosa di divertente e meraviglioso, che riempie noi giocatori di orgoglio perché ci mette nelle condizioni di fare qualcosa di importante per gli altri mettendo a loro disposizione quello che sappiamo fare meglio.”