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Aumentano gli immigrati “bancarizzati”

28/09/2010

Gli stranieri si rivolgono alla banca soprattutto per aprire un conto corrente per esigenze familiari

Sono in aumento i cittadini immigrati “bancarizzati”. Negli ultimi due anni v'è stato, pur in un contesto di crisi, un ulteriore aumento dei conti correnti intestati agli immigrati, passati da 1,404 milioni a 1,514 (+7,9%). il dato emerge dal Rapporto Abi-Cespi 2010, la periodica indagine sull’offerta di servizi e prodotti bancari per la clientela immigrata riferita al 2009 ed effettuata su un campione di istituti italiani aderenti all’Associazione bancaria italiana che rappresentano il 63% degli sportelli complessivi del sistema (75% del totale attivo). Oggetto della rilevazione sono gli stranieri appartenenti alle prime 21 nazionalità. L’immigrato – afferma l'Abi – si rivolge alla banca in prevalenza con l’obiettivo di aprire un conto corrente per esigenze familiari. Aumentano costantemente, tuttavia, gli imprenditori stranieri bancarizzati. A fine 2009 i titolari di un conto corrente erano 52.924, ovvero il 3,5% del totale dei correntisti immigrati. Si tratta di clienti consolidati, visto che il 20% ha un c/c da più di cinque anni, con un indice di fedeltà peraltro superiore rispetto a quello osservato nel segmento di clientela ‘retail’ (dove il 18% ha un c/c da più di cinque anni), cui è riconducibile il 96% dei conti correnti intestati a stranieri residenti in Italia. Per quanto riguarda i finanziamenti, un correntista su tre ha avviato un rapporto di credito con la banca. E i prestiti (34% del totale) prevalgono sul credito immobiliare (28%). A fine 2009 il 47% dei piccoli imprenditori immigrati titolari di un conto corrente aveva un finanziamento in corso, con una distribuzione equilibrata fra scadenze a breve (48% del totale) e a medio-lungo termine (52%).

Le rimesse
Nel 2009 – afferma l'Abi – il sistema bancario italiano ha intermediato un volume complessivo di rimesse pari a 210,05 milioni, per un totale di 92.020 operazioni. L’ammontare medio di ogni transazione (1.543 euro) è quasi sette volte superiore al dato rilevato a livello internazionale (circa 223 euro, pari a 300 dollari). I paesi verso cui gli istituti canalizzano i maggiori flussi di rimesse dall’Italia sono Marocco e Romania, seguiti da Moldova, Brasile e Albania.

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Pubblicato il: Martedì, 28 Settembre 2010 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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