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Approvata la direttiva ue sui rimpatri

19/06/2008

Il Parlamento europeo ha approvato senza modifiche la direttiva per i rimpatri degli immigrati clandestini non comunitari

Il Parlamento europeo ha approvato senza modifiche la direttiva per i rimpatri degli immigrati clandestini non comunitari già approvata all'unanimità dai ventisette ministri dell'Interno degli Stati membri dell’Unione. La direttiva prevede, tra l'altro, la possibilità di detenere un immigrato clandestino fino a 18 mesi in appositi centri in caso di rischio di fuga, di non collaborazione nel rimpatrio e qualora non siano disponibili i suoi documenti. Previsto anche il divieto di reingresso nell'Unione europea per un massimo di cinque anni per chi è stato colpito da un provvedimento di rimpatrio.

Per punti i contenuti della direttiva

  • promuove il ‘ritorno volontario’ degli immigrati illegali fissando ‘un periodo congruo’ per la partenza, compreso tra sette e trenta giorni
  • stabilisce la durata massima di detenzione, prevedendo una permanenza di sei mesi, prolungabile di altri dodici
  • definisce gli standard minimi che devono essere garantiti nei centri di accoglienza dove, previa autorizzazione, possono fare ingresso organizzazioni e organismi nazionali, internazionali e non governativi
  • prevede il divieto di reingresso, per una durata massima di cinque anni, durante i quali lo straniero non potrà accedere nuovamente al territorio dell'Ue
  • assicura una serie di garanzie procedurali e gli strumenti per fare ricorso contro le decisione di rimpatrio, di divieto di ingresso e di allontanamento che devono essere motivate e adottate in forma scritta, può essere concesso il gratuito patrocinio.
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Pubblicato il: Lunedì, 18 Agosto 2008 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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