02/10/2025
In occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza
02/10/2025
In occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza
“Sono trascorsi dodici anni dal naufragio al largo di Lampedusa che costò la vita a 368 persone e scosse profondamente le comunità del Mediterraneo ed oltre. All’epoca vi fu un appello diffuso al cambiamento e un impegno affinché una simile tragedia non si ripetesse mai più.” Lo afferma l'UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, in un comunicato diffuso in occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza (3 ottobre).
“Oggi – si afferma nel comunicato – continuiamo a piangere vite perse in mare. Perché il più delle volte questi viaggi pericolosi si trasformano in traumi, sofferenza e, tragicamente, in morte. Da quel giorno, in media 42 persone perdono la vita ogni settimana lungo la rotta del Mediterraneo centrale, e si stima che una su cinque sia un bambino. Con oltre 32.700 morti dal 2014, il Mediterraneo è diventato una trappola mortale per chi cerca sicurezza, un monito drammatico dei rischi affrontati dalle persone migranti e rifugiate. Molte e molti che intraprendono questi viaggi fuggono da conflitti, povertà, discriminazioni, violenze nei Paesi di transito o di destinazione, e dagli effetti devastanti dei cambiamenti climatici. È importante che la cooperazione internazionale rimanga forte, che i conflitti vengano affrontati e che vengano potenziati i canali migratori sicuri e regolari, per ridurre la dipendenza dai pericolosi viaggi in mare organizzati dai trafficanti.”
Per approfondire: comunicato stampa UNHCR