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18 miliardi di tasse e contributi dai lavoratori stranieri

15/10/2020

La Fondazione Leone Moressa: “saldo costi/benefici pari a +500 milioni”

“Gli occupati stranieri oggi producono il 9,5% del PIL italiano, ma il potenziale è frenato da lavoro nero e presenza irregolare.” Lo afferma il decimo Rapporto annuale sull’economia dell’Immigrazione a cura della Fondazione Leone Moressa.

Stranieri in aumento; ingressi per lavoro in calo
Dal 2010 ad oggi gli stranieri residenti in Italia sono passati da 3,65 a 5,26 milioni (+44%), arrivando a rappresentare l’8,7% della popolazione (e superando il 10% in molte regioni). Tuttavia – afferma la Fondazione Leone Moressa – i nuovi Permessi di Soggiorno sono complessivamente diminuiti del 70%, a causa di una riduzione drastica di quelli per Lavoro (-97%): gli stranieri (non comunitari) oggi arrivano soprattutto per ricongiungimento familiare o motivi umanitari.

Lavoratori stranieri e impatto sul PIL
Oggi gli occupati stranieri in Italia sono 2,5 milioni e negli ultimi dieci anni sono aumentati di 600 mila unità (+31% dal 2010). È un’occupazione concentrata prevalentemente nelle professioni meno qualificate, pertanto al momento è complementare rispetto all’occupazione italiana. I lavoratori stranieri sono prevalentemente uomini (56,3%) e 7 su 10 hanno un’età compresa tra 35 e 54 anni. Oltre la metà ha come titolo di studio la licenza media, mentre solo il 12% è laureato. Il Valore Aggiunto generato dai lavoratori stranieri ammonta a 146,7 miliardi di euro, pari 9,5% del PIL. Valore ridimensionato da presenza irregolare, lavoro nero e scarsa mobilità sociale.

Imprese straniere
Nell’ultimo decennio l’imprenditoria straniera è stata uno dei fenomeni più significativi: gli imprenditori nati in Italia sono diminuiti (-9,4%), mentre i nati all’estero sono aumentati (+32,7%). Le nazionalità più numerose sono Cina, Romania, Marocco e Albania, ma la crescita più significativa si registra tra gli imprenditori del Bangladesh e del Pakistan. Il 95% delle imprese a conduzione straniera è di proprietà straniera “esclusiva”, quindi senza soci italiani. Le imprese straniere producono un Valore Aggiunto di 125,9 miliardi, pari all’8,0% del totale. L’incidenza maggiore si registra nell’edilizia (18,4% del V.A. del settore).

Impatto fiscale
I contribuenti stranieri in Italia – prosegue Leone Moressa – sono 2,29 milioni; nel 2019 hanno dichiarato redditi per 29,08 miliardi e versato Irpef per 3,66 miliardi. Sommando addizionali locali e contributi previdenziali e sociali si arriva a 17,9 miliardi. Oggi il saldo tra entrate (Irpef, IVA, Contributi, ecc.) e costi (Scuola, Sanità, Pensioni, ecc.) dell’immigrazione è ancora positivo (+500 milioni). Gli stranieri sono giovani e incidono poco su pensioni e sanità, principali voci della Spesa Pubblica. Ma i lavori poco qualificati e la poca mobilità sociale possono portare nel lungo periodo a un saldo negativo.

Trentino-Alto Adige
In Trentino-Alto Adige gli occupati stranieri sono 46.400, l’1,9% del totale in Italia. Il loro contributo al PIL è di 3.047 milioni di euro, pari all’8,1%. Le rimesse inviate dai cittadini stranieri occupati nel territorio regionale ammontano a 96 milioni di euro, l’1,6% del totale inviato dal Paese; la variazione fra il 2010 e il 2019 è di +47,2%, mentre la variazione fra 2018 e 2019 è di +6,2%. I contribuenti nati all’estero in Trentino-Alto Adige sono 138.644. Di questi, 61.534 sono occupati in Trentino, dove la media di reddito pro capite fra gli occupati stranieri è di 12.930 euro; in provincia di Trento il differenziale reddito pro-capite estero/Italia è di -10.900 euro.

Infografica

Presentazione Rapporto

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Pubblicato il: Giovedì, 15 Ottobre 2020

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