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174 infortuni mortali tra gli immigrati nel 2007

17/07/2008

Diminuisce il numero complessivo degli incidenti sul lavoro nel 2007, ma aumenta il numero delle denunce di infortuni e delle morti bianche.

Diminuisce il numero complessivo degli incidenti sul lavoro nel 2007, ma aumenta il numero delle denunce di infortuni e delle morti bianche dei lavoratori stranieri, in particolare degli immigrati provenienti dai paesi Ue. Lo rileva il Rapporto annuale 2007 dell’Inail. Entrando nel dettaglio, sono circa 912mila le denunce di infortuni registrate in Italia, circa 15.500 casi in meno rispetto al 2006, con un calo dell'1,7%. Per quanto riguarda i casi mortali, la diminuzione è pari al 12,8%. Le morti bianche denunciate sono state 1.170, 171 in meno rispetto alle 1.341 dell'anno precedente. Aumentano invece gli infortuni dei lavoratori stranieri, in controtendenza rispetto all'andamento generale del fenomeno. L’incremento per gli immigrati si attesta sull’8,7% rispetto all'anno precedente, con oltre 140mila denunce di infortunio contro le 129mila del 2006, delle quali ben 174 riguardano infortuni mortali. In particolare, l'aumento è stato considerevole tra i migranti dei Paesi Ue (quasi il 150% in più). Il settore in cui gli immigrati sono stati maggiormente colpiti del fenomeno infortunistico sono le costruzioni. Elevato in questo settore è anche il numero di morti, che nel 2007 è stato di ben 39 casi. Rilevante è anche la situazione delle denunce nel settore domestico, dove oltre il 70% degli infortuni riguarda stranieri. Nel 2007 sono stati oltre 2.000 i casi di infortunio tra gli stranieri nell’ambito domestico. Per quanto riguarda la provenienza, Marocco, Romania e Albania sono le nazionalità maggiormente colpiti dal fenomeno, col 40% delle denunce e il 47% dei casi mortali. Il maggior numero di casi mortali nel 2007 si sono riscontrati tra i romeni (47 morti bianche). Complessivamente l’incidenza infortunistica, espressa dal rapporto tra infortuni denunciati e lavoratori assicurati, risulta più elevata per gli stranieri rispetto a quella dei colleghi italiani; si passa, infatti, dai 47 casi denunciati ogni 1.000 occupati stranieri ai 41 degli italiani. Secondo i ricercatori dell’Inail, la spiegazione dell’incremento degli infortuni dei lavoratori stranieri “va ricercata nei settori in cui operano e nel tipo di attività svolte; sicuramente gli stranieri – affermano i ricercatori – pur di lavorare accettano mansioni più rischiose caratterizzate da attività manuali e ripetitive e da turni di lavoro più lunghi che spesso si accompagnano a stanchezza e formazione professionale carente”.

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Pubblicato il: Lunedì, 06 Ottobre 2008 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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