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Rapporto Caritas-Migrantes 2020

08/10/2020

I cittadini stranieri in Italia sono circa 5.300.000; incidenza media sulla popolazione dell’8,8%

Aumentano i movimenti migratori in Europa e nel mondo ma, al contempo, cala il numero dei residenti stranieri in Italia. Il dato emerge dalla nuova edizione del Rapporto Caritas-Migrantes 2020 , presentato l’8 ottobre 2020 a Roma. La 29° edizione dello studio realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes è intitolata “Conoscere per comprendere”.

Quadro internazionale
La crescita dei movimenti migratori nel Mondo e in Europa non accenna a diminuire. Nel 2019 Il numero di migranti internazionali è aumentato attestandosi a circa 272 milioni, pari al 3,5% della popolazione mondiale. In 50 anni il numero di immigrati nel mondo è quasi quadruplicato (era pari a 84 milioni nel 1970).

Mobilità in Europa
Nel 2019 oltre 82 milioni di migranti internazionali risiedevano in Europa, ovvero quasi il 10% in più rispetto al 2015 (75 milioni). Oltre il 50% del totale dei migranti internazionali nella regione (42 milioni) è nato in Europa. I migranti non europei, invece, tra il 2015 e il 2019 sono aumentati da poco più di 35 milioni a circa 38 milioni. La Germania, con oltre 13 milioni di migranti, si attesta come il Paese con il maggior numero di cittadini stranieri residenti (+3 milioni negli ultimi 4 anni). Seguono Regno Unito e Francia con, rispettivamente, 9,5 milioni e 8 milioni. Con una popolazione che oscilla intorno ai 5 milioni di migranti, l’Italia e la Spagna sono state la quinta e la sesta destinazione in Europa nel 2019.

Quadro italiano
Se fino a un decennio fa l’aumento della popolazione straniera seguiva un ritmo significativo, da qualche anno il trend è in diminuzione (dal 2018 al 2019 appena 47 mila residenti e 2.500 titolari di permesso di soggiorno in più), accompagnato da altri segnali come la diminuzione delle nascite (da 67.933 nel 2017 a 62.944 nel 2019) e le minori acquisizioni di cittadinanza (passate da 146 mila nel 2017 a 127 mila del 2019).
Considerando, invece, il dato complessivo sui cittadini stranieri residenti in Italia (compresi, dunque, i cittadini comunitari), che in base alle elaborazioni Istat al 1° gennaio 2020 ammontano a 5.306.548 (con un’incidenza media sulla popolazione italiana dell’8,8%), la maggior quota è rappresentata dai rumeni (1.207.919).
I motivi dei permessi di soggiorno confermano la tendenza all’inserimento stabile, in quanto, in relazione alla durata, la maggior parte dei permessi è a lunga scadenza (62,3% del totale); mentre quelli di breve durata si attestano sul 37,7%. Stando ai motivi del soggiorno, si conferma la prevalenza di quelli familiari (pari al 48,6% del totale), seguiti da quelli lavorativi (41,6%). Terzi per volume i permessi collegati all’asilo e alla protezione internazionale (5,7%) e quarti quelli per studio (appena l’1,5%).

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Pubblicato il: Giovedì, 08 Ottobre 2020

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