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Tratta, una vittima su tre al mondo è un minore

04/08/2021

Rapporto di Save the Children: percentuale più che triplicata negli ultimi quindici anni

Più di una vittima di tratta su tre (34%) nel mondo è minorenne, in prevalenza di genere femminile. Una percentuale che, pur riguardando i soli casi giudiziari accertati di un fenomeno ben più vasto, è più che triplicata negli ultimi quindici anni ed è anche più elevata nelle regioni a basso reddito (Africa sub-sahariana e occidentale, Asia meridionale, America centrale e Caraibi), dove i minori sono la metà delle vittime totali accertate.
I dati arrivano dalla 11° edizione del rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili – Fuori dall’ombra: le vite sospese dei figli delle vittime di sfruttamento” , curato da Save the Children e diffuso il 30 luglio 2021 in occasione della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani.
Tra le regioni del mondo, il numero più alto di casi accertati con vittime minorenni è quello rilevato in Europa occidentale e meridionale, con 4.168 minori vittime, in maggioranza maschi (59%). Rispetto alle forme di sfruttamento a livello globale, la tratta a scopo di sfruttamento sessuale riguarda il 72% delle bambine e ragazze vittime, mentre la forma prevalente nel caso dei maschi è quella lavorativa (66%).
Già prima della pandemia, la punta dell’iceberg costituita da 50.000 vittime (fra adulti e minori) accertate nel mondo indicava uno scenario allarmante; un quadro destinato a peggiorare per le conseguenze dell’emergenza Covid-19 che ha spinto in povertà, nel 2020, 142 milioni di bambini e adolescenti in più.
La tratta e lo sfruttamento sono fenomeni che non risparmiano neanche l’Italia, dove le vittime prese in carico dal sistema nazionale anti-tratta nel 2020 sono 2.040, tra cui 716 nuovi casi emersi e presi in carico nel corso dell’anno. Si tratta in prevalenza di donne e ragazze (81,8%), mentre 1 vittima su 20 è minore (105). Tra i paesi d’origine delle vittime prevale la Nigeria (72,3%), seguita da Costa d’Avorio, Pakistan, Gambia e Marocco, mentre la forma di sfruttamento più rilevata è quella sessuale (78,4%), seguita da quella lavorativa (13,8%); l’1% delle vittime è stato coinvolto in economie illegali e lo 0,6% nell’accattonaggio. I minori vittime di sfruttamento lavorativo intercettati dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel 2020 sono 127, sia stranieri che italiani, con una leggera prevalenza femminile (57,7%). Gli illeciti riguardano in gran parte il settore terziario (88%), seguito da industria (4,7%), edilizia (3,9%) e agricoltura (2,4%).

Per approfondire: nota di Save the Children

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Pubblicato il: Mercoledì, 04 Agosto 2021

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