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Rimesse vicine al record storico

11/05/2022

Leone Moressa: 7,7 miliardi di euro inviati in patria nel 2021 dai migranti in Italia; 54 milioni dal Trentino

Le rimesse inviate in patria nel 2021 dai migranti che vivono in Italia sono vicine al record storico, alimentando il trend di crescita avviato nel 2017. In testa alla graduatoria si trovano i Paesi asiatici, in particolare Bangladesh, Pakistan, Filippine; in calo invece il denaro inviato in patria dai cittadini immigrati originari dell’Est Europa.
Lo afferma, dopo aver elaborato dati della Banca d’Italia, la Fondazione Leone Moressa , che ha fotografato la situazione alla fine del 2021.

Rimesse mondiali in aumento dopo l’emergenza Covid-19
Secondo la Banca Mondiale, la pandemia ha portato un calo delle rimesse solo nel secondo trimestre 2020. Complessivamente, il 2020 aveva registrato un calo di appena -1,7% rispetto al 2019. Nel 2021, la ripresa economica ha determinato un aumento complessivo del +7,3% rispetto al 2020.

7,7 miliardi dall’Italia
Le rimesse inviate dagli immigrati residenti in Italia a sostegno delle famiglie nei Paesi d’origine sono in costante aumento dal 2017. Il volume complessivo si avvicina al picco massimo registrato nel 2011 (8 miliardi). Nel 2021 registrano un +12,2% rispetto all’anno precedente e un +46,3% rispetto al 2016. Anche l’incidenza sul PIL torna a crescere (0,44%).

Primi i Paesi asiatici
Il primo Paese di destinazione è il Bangladesh con 873 milioni di euro (11,3% del totale). Seguono Pakistan e Filippine. Calano invece i flussi verso l’Est Europa, in particolare Romania (-8,5%), Ucraina (-8,0%) e Moldavia (-7,3%). In questo caso - afferma la Fondazione Leone Moressa - è probabile che la riapertura delle frontiere abbia fatto ripartire i viaggi su strada degli immigrati, che spesso portano con sé regali o denaro per la famiglia. Durante il lockdown, invece, l’invio di denaro era rimasto l’unico strumento di sostegno.

Confronto 2011-2021
Confrontando la distribuzione delle rimesse nel 2021 con quella di dieci anni fa, emerge un profondo cambiamento. Nel 2011 vi era una minore frammentazione, con il 70% delle rimesse concentrato verso soli 7 Paesi (e un terzo solo verso un Paese). Nel 2021, invece, i primi 7 Paesi raggiungono poco più del 50% delle rimesse, e nessun Paese supera il 12%.

Media pro capite di 125 euro al mese
Osservando il rapporto tra rimesse e popolazione residente per ogni Paese d’origine, mediamente, ciascuno dei 5,2 milioni di residenti stranieri ha inviato 125 euro al mese in patria. Osservando le prime 20 comunità straniere presenti in Italia, i valori massimi si registrano tra i cittadini del Bangladesh (460 euro medi pro-capite). Il Senegal è il secondo Paese più attivo, con 370 euro al mese pro-capite. Generalmente, le comunità asiatiche sono mediamente molto attive: oltre al Bangladesh, anche India, Filippine e Pakistan inviano mediamente più di 200 euro al mese.

Quasi un quarto da Roma e Milano
Oltre un quinto delle rimesse parte dalla Lombardia (1,75 miliardi). La seconda Regione è il Lazio, con 1,13 miliardi. Seguono Emilia-Romagna, Veneto e Toscana, tutte con più di 600 milioni di euro inviati nel 2021. A livello di singole Province, Roma supera di poco Milano. Quasi un quarto di tutte le rimesse italiane parte da queste due città. Seguono Napoli e Torino, rispettivamente con 364 e 268 milioni di euro.

Le rimesse dal Trentino
Nel 2021 ammonta a 54,1 milioni di euro le quantità di denaro inviato nei Paesi d’origine dai migranti che vivono in Trentino. La variazione rispetto all’anno precedente è di +10,5%. La variazione 2016-2021 ammonta invece a +55,7%.

Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, “le rimesse rappresentano la prima forma di sostegno degli immigrati allo sviluppo dei Paesi d’origine. Anche nell’anno della pandemia, nonostante il calo dell’occupazione, gli immigrati hanno continuato a sostenere le famiglie in patria. I flussi sono addirittura aumentati, parallelamente alla riduzione delle possibilità di movimento”.

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Pubblicato il: Mercoledì, 11 Maggio 2022

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