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Regolarizzazione, nuovi chiarimenti

27/07/2020

Circolare congiunta del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del ministero dell'Interno

Una circolare congiunta del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del ministero dell'Interno fornisce una serie di chiarimenti attesi su diversi aspetti della procedura di regolarizzazione prevista dall'articolo 103 del decreto legge 19 maggio 2020, n.34.
Innanzitutto – spiega il portale interministeriale Integrazione Migranti – vengono chiarite le modalità per l'avvio dell'attività lavorativa nelle more della definizione della procedura di emersione. Precisazioni vengono fornite anche sull'attribuzione del codice fiscale provvisorio, nel caso in cui il lavoratore da assumere sia sprovvisto del codice fiscale.
Altro chiarimento riguarda la possibilità nel settore del lavoro domestico o di assistenza alla persona dell'avvio della procedura da parte di più datori di lavoro. La circolare chiarisce che i datori di lavoro potranno essere al massimo tre; ognuno dovrà avviare la domanda separatamente, indicando che i datori di lavoro sono più di uno. La circolare ribadisce, inoltre, che nel settore del lavoro domestico e di assistenza alla persona è possibile regolarizzare rapporti di lavoro a tempo ridotto (part‐time), purché con la retribuzione prevista dal CCNL e comunque non inferiore al minimo previsto per l'assegno sociale (euro 459,83 mensili).
Viene poi chiarito che per i rapporti di lavoro in agricoltura a tempo determinato dovrà essere assicurata la garanzia occupazionale minima di almeno 5 giornate.
Con riferimento ai richiedenti asilo, la circolare ribadisce che la procedura di regolarizzazione può essere avviata anche in favore di un cittadino straniero titolare di un permesso di soggiorno per richiesta asilo che abbia in corso un rapporto di lavoro irregolare o che debba ancora essere assunto dal datore di lavoro.
La circolare infine chiarisce che, nell'ipotesi di uno straniero titolare di un permesso di soggiorno non convertibile che consente di svolgere attività lavorativa, se il lavoratore ha già in essere un rapporto di lavoro part-time regolarmente instaurato potrà essere avviata nei suoi confronti la procedura di emersione per un altro contratto part-time nei settori ammessi dalla norma. L'acceso alla procedura non è invece possibile per la conversione del permesso di soggiorno nel caso in cui il lavoratore abbia un rapporto di lavoro già regolarmente instaurato full-time.

Circolare congiunta del 24 luglio 2020

Speciale "Regolarizzazione lavoratori stranieri"

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Pubblicato il: Lunedì, 27 Luglio 2020

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