Vai menu di sezione

Rapporto nazionale sul lavoro domestico dell’Osservatorio Domina

26/08/2021

Le specificità territoriali nelle province italiane

Roma e Milano risultano le province con il maggior numero di lavoratori domestici nel 2020 (rispettivamente 113.350 e 98.835). E’ quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Domina che ha analizzato le specificità territoriali del lavoro domestico, approfondite nelle schede regionali del Rapporto nazionale sul lavoro domestico. L’Italia è caratterizzata da specificità regionali che determinano differenze significative, anche nella gestione della casa e nella cura degli anziani. 
A seguito della pandemia Covid-19, delle restrizioni alla mobilità nonché ai primi effetti della regolarizzazione dei lavoratori stranieri irregolari avviata nel 2020, il numero di lavoratori domestici è aumentato notevolmente rispetto all’anno precedente superando quota 920 mila (+7,5% rispetto al 2019).
Mentre nel Mezzogiorno vi è una netta prevalenza di lavoratori domestici italiani, nelle province del Nord e Centro Italia, colf e badanti sono per la maggior parte persone di origine straniera.
Osservando invece la componente maschile, Domina rileva come mediamente gli uomini, che hanno registrato un significativo aumento nell’ultimo anno, rappresentino il 12,4% del totale (poco più di 114 mila). Al Nord la presenza femminile è invece nettamente superiore.
“Il nostro Paese è caratterizzato da una serie di specificità e di peculiarità straordinarie. Le differenze demografiche, sociali ed economiche si traducono in comportamenti e scelte diverse da parte delle famiglie” - afferma Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di Domina - “Conoscere le specificità è fondamentale per pianificare misure di sostegno mirate agli effettivi bisogni delle famiglie”.

Scheda lavoratori domestici in Trentino-Alto Adige  
Nel 2019 i lavoratori domestici regolari in Trentino-Alto Adige sono 12.464, dato in costante aumento. I dati INPS mostrano un maggior numero di badanti (70%) rispetto alle colf nel corso degli anni. Il 58,8% dei domestici proviene dall’Est Europa, seguito dal 28,3% di italiani, con la netta prevalenza del genere femminile (95,4%). L’età media del lavoratore domestico è di 51 anni circa. L’incidenza degli italiani è maggiore nei lavori domestici che non richiedono la convivenza (45%). Il datore di lavoro ha un’età media di 69 anni ed è in prevalenza uomo (56%).
Nel 2019 le famiglie in Trentino-Alto Adige hanno speso 113 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici (stipendio, contributi, TFR), i quali hanno prodotto un valore aggiunto di circa 300 milioni di euro.
Osservando le prospettive demografiche si nota come nel 2050 il numero di badanti sia destinato potenzialmente ad aumentare: vi saranno 82mila anziani in più (con almeno 80 anni) contro un aumento di soli 10mila bambini (0-14 anni).

Il sito dell’Osservatorio Domina

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Giovedì, 26 Agosto 2021

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto