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Migranti non comunitari, cala l’occupazione nell’UE

21/05/2021

Intanto il Parlamento europeo chiede canali legali per l’ingresso dei lavoratori

Nel 2020, il tasso di occupazione nell'UE delle persone di età compresa tra i 20 ei 64 anni era del 61,9% per le persone nate al di fuori dell'Unione e del 73,5% per le persone nate in uno Stato membro. Lo afferma Eurostat, l'Ufficio statistico dell'Unione europea.
Il dato 2020 conferma un trend che dal 2010 vede le persone nate al di fuori dell'UE registrare sistematicamente tassi di occupazione inferiori rispetto ai loro coetanei nati nell'Unione, con differenze che sono aumentate nel tempo fino al 2017, per poi calare fino al 2019 e aumentare nuovamente nel 2020.
Il tasso di occupazione nell’Unione delle persone non comunitarie nel 2020 è stato inferiore di 11,6 punti percentuali rispetto a quello dei cittadini UE.
Secondo Eurostat, i dati risentono dell'impatto sul mercato del lavoro della pandemia da Covid-19.

Intanto, in una risoluzione non legislativa (del 20/5/2021), il Parlamento europeo chiede canali legali di migrazione per ridurre i flussi irregolari e indebolire i trafficanti, affrontare le carenze nel mercato del lavoro europeo e l'invecchiamento della popolazione e creare un bacino di talenti UE per far incontrare i datori di lavoro con i potenziali dipendenti. Secondo il Parlamento UE, dal 2015 la migrazione legale figura a malapena nello sviluppo della politica migratoria europea; inoltre, il Nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo non includerebbe alcuna proposta specifica in questo settore.

Nota dell’Eurostat

Nota del Parlamento UE

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Pubblicato il: Venerdì, 21 Maggio 2021

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