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Lavoro domestico, viaggio nel tempo

26/05/2021

L’Osservatorio nazionale Domina ripercorre quasi 50 anni di evoluzione del Contratto collettivo

Il 22 maggio 1974 veniva siglato il primo Contratto collettivo del Lavoro domestico, un settore rivelatosi strategico nel tessuto economico e sociale italiano. Lo afferma l’Osservatorio nazionale Domina sul lavoro domestico, che ripercorre 47 anni di cammino di lavoratori, famiglie e altrettanti anni di evoluzione contrattuale.
Si parte, appunto, da lontano: “Se fino agli inizi del XX secolo – afferma Domina – il lavoro domestico era ancora per molti versi equiparato alla servitù domestica, appannaggio delle famiglie nobili o facoltose, dopo la Seconda Guerra Mondiale si pongono le basi per il superamento di quella visione secondo cui il lavoro domestico salariato non sia un vero e proprio lavoro.”
Si arriva poi ai giorni nostri: “Negli ultimi anni – scrive l’Osservatorio – il settore è cambiato fortemente, seguendo i mutamenti sociali ed economici in corso, ma forse è diventato ancor più rilevante rispetto al passato per la gestione della famiglia e della casa. Ad oggi, dunque, si tratta di un settore che coinvolge oltre 4 milioni di persone tra lavoratori e famiglie, contribuendo ad oltre un punto di PIL nazionale (18 miliardi di euro)”.
“Si tratta – aggiunge Domina – di un contributo dato principalmente dalle famiglie: nel 2019, ad esempio, esse hanno speso complessivamente oltre 15 miliardi di euro, determinando un risparmio per lo Stato di almeno 11 miliardi. Contributo che va sempre più riconosciuto e tutelato, anche grazie ai continui aggiornamenti del Contratto Nazionale, strumento fondamentale – oggi come mezzo secolo anni fa – per la tutela delle famiglie e dei lavoratori.”

Nota dell’Osservatorio nazionale Domina

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Pubblicato il: Mercoledì, 26 Maggio 2021

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