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Lavoratori di Paesi Terzi, i risultati di una consultazione pubblica

21/01/2019

Proposte di interventi in vari settori quali agricolo, manifatturiero, edilizia e cura/assistenza alla persona

Avviare azioni di prevenzione, integrazione e accompagnamento al lavoro di cittadini di Paesi Terzi vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo. È questo l’obiettivo di una consultazione pubblica svoltasi nel mese di dicembre 2018 propedeutica alla pubblicazione di un Avviso multifondo FAMI-FSE per il finanziamento di tali azioni.

Sono stati 34 i contributi ricevuti dalla Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione da parte di soggetti istituzionali, enti e associazioni operanti nel terzo settore, associazioni di categoria operanti nel settore dell'agricoltura, sindacati e organizzazioni internazionali. La maggior parte dei contributi riguarda il settore agricolo (in particolare per quanto attiene alle attività di raccolta di frutta e ortaggi che coinvolgono prevalentemente manodopera stagionale). Un altro numero rilevante di interventi fa riferimento al settore dell'allevamento e della produzione alimentare,auspicando un controllo sull'intera filiera che coinvolge anche le attività di trasformazione. Alcune associazioni hanno rilevato inoltre la necessità di un intervento nel comparto manifatturiero, dell'edilizia e di cura/assistenza alla persona.

Per quanto concerne le azioni da intraprendere, la quasi totalità degli interventi auspica una sinergia tra le azioni repressive e di controllo volte all'emersione dell'illegalità e un'efficace prevenzione del fenomeno. Sotto tale aspetto appare prioritario un intervento nel settore dei trasporti e degli alloggi destinati ai lavoratori stagionali. Particolare attenzione viene data inoltre ai canali di reclutamento del personale, con richiesta di interventi volti alla sensibilizzazione degli operatori e all'introduzione di figure specifiche che possano garantire una corretta informazione ai lavoratori migranti sin dal momento della prima accoglienza (come mediatori culturali e esperti legali). In tale ambito si propone anche l'attivazione di tirocini formativi da utilizzare come canale alternativo di reclutamento. Un'ulteriore proposta riguarda l'introduzione di misure di incentivazione per le aziende che operano nella legalità attraverso sgravi fiscali e contributivi.

Per quanto concerne, infine, le categorie di operatori da coinvolgere negli interventi la maggior parte dei contributi sottolinea la necessità di un'azione coordinata tra Istituzioni (sia a livello centrale sia a livello locale), Forze dell'ordine e parti sociali nell'ottica della complementarietà tra strumenti repressivi e azioni preventive.

Altri contributi sottolineano la necessità di coinvolgere anche associazioni culturali rappresentative delle comunità migranti, che possono incoraggiare una cultura della legalità per il tramite di specifiche figure di riferimento (mediatori culturali, esperti). Infine, viene richiesta la creazione di una cabina di regia che possa organizzare efficientemente le azioni sui territori.

In seguito all'analisi dei contributi ricevuti, è stato possibile integrare il testo dell'Avviso con particolare riferimento ai seguenti temi:

- ampliamento delle categorie dei soggetti che possono presentare le proposte progettuali;

- estensione degli ambiti tematici all'interno dei quali presentare i progetti;

- valorizzazione di proposte progettuali che prevedono diverse tipologie e categorie di soggetti operanti sul territorio.

La consultazione pubblica

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Pubblicato il: Lunedì, 21 Gennaio 2019 - Ultima modifica: Martedì, 22 Gennaio 2019

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