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L’impatto dell’apolidia sull’accesso ai diritti umani

14/11/2019

Nuovo report dell’Agenzia Onu per i rifugiati sulla situazione in Italia, Portogallo e Spagna

“L’apolidia costituisce una violazione dei diritti umani che interessa milioni di persone in tutto il mondo. Tale condizione ostacola l’accesso a diritti fondamentali dati solitamente per scontati, contribuendo così a rendere invisibili individui e intere comunità e a emarginarli dal resto della società.”
Ad affermarlo è l’Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati. Le persone apolidi sono presenti anche all’interno dell’Unione Europea, dove la privazione di una nazionalità può costituire una barriera insormontabile al conseguimento di un’istruzione, alla possibilità di prendere in affitto una casa, alla registrazione di una proprietà, all’ottenimento di un’occupazione regolare, all’accesso incondizionato ai regimi sanitari e di protezione sociale, alla libertà di movimento o di formare una famiglia.
Queste difficoltà emergono con chiarezza nel report “L’impatto dell’apolidia sull’accesso ai diritti umani in Italia, Portogallo e Spagna", realizzato dall’Unhcr e presentato a metà novembre 2019 nell’ambito di un’iniziativa aperta al pubblico in occasione del quinto anniversario della campagna globale #Ibelong dell’Agenzia Onu per i rifugiati. Obiettivo della campagna è porre fine all’apolidia entro il 2024. Basandosi su testimonianze di apolidi, persone a rischio di apolidia, ex apolidi, società civile in Italia, Portogallo e Spagna, il report descrive l’impatto concreto prodotto dall’apolidia sulla vita quotidiana delle persone interessate, rivelando come questa possa generare problematiche che impediscono loro di realizzare pienamente il proprio potenziale e di svolgere un ruolo attivo nella società.
Vi sono almeno 3,9 milioni di apolidi noti nel mondo, ma si stima che il numero reale sia significativamente più elevato, anche perché le statistiche sull’apolidia sono disponibili solo per un terzo degli Stati a livello globale.

Leggi il Rapporto

Nota dell’Agenzia Onu per i rifugiati

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Pubblicato il: Giovedì, 14 Novembre 2019

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