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Immigrazione e imprenditoria in Italia, il Rapporto Idos

02/03/2020

Anticipazioni dello studio (2019) che fotografa quadro nazionale e locale

“Sono oltre 600mila le imprese condotte da lavoratori immigrati in Italia, un decimo di tutte le aziende registrate presso le Camere di Commercio del Paese (9,9%). Dagli anni della crisi (2008) a oggi emerge un trend positivo che connota l’impegno imprenditoriale, professionale ed economico degli immigrati, spesso impegnati in settori poco ambiti dagli italiani in aree urbane e periferiche, sia in settori tradizionali e di servizio alla collettività, sia in quelli caratterizzati da processi di innovazione.”
È quanto afferma il Centro Studi e Ricerche Idos anticipando il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2019, realizzato da Idos in collaborazione con la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) con il contributo dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM). A partire dall’analisi statistica, il Report presenta il quadro aggiornato del fenomeno a livello nazionale e locale.
Le anticipazioni del Rapporto mostrano un quadro di costante crescita delle attività indipendenti dei migranti (+2,5% nel 2018 e +32,6% dal 2011), che rappresentano ormai un decimo di tutte le imprese del Paese (9,9%). Concentrate nel commercio (35,1%) e nell’edilizia (22,4%) ma sempre più orientate al mondo dei servizi, si distinguono per un forte dinamismo e una notevole adattabilità. Va aggiunto il dato significativo relativo alla partecipazione delle donne, che lentamente ma con continuità si ritagliano maggiori spazi di azione e alla fine del 2018 guidano un quarto delle attività imprenditoriali in mano a lavoratori di origine straniera (24,0%, 145mila).
La ditta individuale continua ad evidenziarsi come la forma d’impresa largamente più diffusa tra gli immigrati che scelgono la via del lavoro indipendente. Vi si riconducono oltre i tre quarti di tutte le imprese da loro gestite: 467.697, il 77,7% del totale (e ben un settimo rispetto di tutte le imprese di questo tipo registrate negli elenchi delle Camere di Commercio: 14,7%). Le attività indipendenti dei lavoratori immigrati in Italia operano innanzitutto nel commercio e nell’edilizia: due ambiti che da soli arrivano a raccogliere quasi 6 imprese immigrate ogni 10 (57,5% del totale).
Gli imprenditori coinvolti provengono innanzitutto da Marocco (14,1%), Cina (11,5%) e Romania (10,7%): i primi tradizionalmente concentrati nel commercio (70,1%), gli ultimi raccolti soprattutto nell’edilizia (60,0%) e i cinesi, caratterizzati da una maggiore flessibilità dei modelli di inserimento; sono distribuiti per il 35,7% nel commercio, per il 32,7% nella manifattura e per il 13,4% nei servizi di alloggio e ristorazione.

Trentino-Alto Adige: aumentano le imprese degli immigrati
Sono 7.485 le imprese guidate da cittadini di origine immigrata sul territorio del Trentino-Alto Adige alla fine del 2018, circa 1 ogni 15 rispetto all’insieme delle attività indipendenti registrate nelle locali Camere di Commercio (6,8% del totale).
Nel complesso – in analogia con il quadro nazionale e con quello dell’intero Nord-Est – l’andamento dell’imprenditorialità immigrata continua a contrastare la tendenziale contrazione del resto della base imprenditoriale del territorio: dalla fine 2013 alla fine del 2018, mentre le attività gestite dai lavoratori nati all’estero sono cresciute del 9,3%, le altre sono diminuite dello 0,7%, secondo un trend confermato anche nel corso dell’ultimo anno di riferimento (+1,2 vs -0,2%).
La ditta individuale rappresenta la forma di impresa più diffusa, cui le imprese degli immigrati registrate nelle due province autonome si riconducono in misura largamente maggioritaria: circa 7 casi su 10. Una prevalenza di assoluto rilievo che però si distanzia notevolmente dal dato medio nazionale e dell’intero Nord-Est, che si attesta su un rapporto di 8 a 10.
Nell’insieme, i dati del Registro delle Imprese attestano la presenza di 5.306 titolari di ditte individuali nati all’estero, dei quali 2.828 a Bolzano e 2.478 a Trento, territorio, quest’ultimo, che si distingue per un’elevata incidenza della componente femminile che si avvicina alla metà del totale (46,7%), a fronte del 25,7% di Bolzano (e del 24,6% dell’intero Nord-Est).
Quanto alle principali aree di origine, rispetto al resto del quadro nazionale si rileva il maggiore peso della componente comunitaria, cui si riconduce la gestione di quasi un terzo di tutte le “imprese immigrate” del territorio.
Il dettaglio sui più importanti Paesi di nascita dei titolari di ditte individuali rivela il peso specifico che tedeschi (13,5%) e austriaci (10,4%) assumono nel caso della Provincia Autonoma di Bolzano e i romeni in quella di Trento (10,3%). In ogni caso, in entrambi le aree è la collettività albanese a rappresentare il gruppo nazionale più numeroso, pari a circa un settimo del totale in Alto Adige (14,5%) e a un ottavo in Trentino (12,5%). Si evidenzia inoltre il peso rilevante della presenza marocchina (rispettivamente 10,9% e 8,6%) e, in seconda battuta, di quella cinese (5,0% e 6,6%) e pakistana (4,6% e 5,4%).
I servizi rappresentano il bacino di attività largamente prevalente, raccogliendo oltre la metà degli imprenditori immigrati in entrambe le Province autonome (55,2% a Trento e 59,1% a Bolzano), innanzitutto in ragione della forte canalizzazione nel commercio – che in entrambi i casi raccoglie quasi un quarto del totale degli addetti (23,9%) – e nel comparto ristorativo-alberghiero (9,5% a Trento e 12,1% a Bolzano). Ancora in entrambi i territori, però, è l’edilizia ad affermarsi come il principale bacino di inserimento, in cui operano quasi 3 immigrati titolari di una ditta individuale ogni 10 (rispettivamente 29,9% e 27,5% del totale), una quota che raccoglie la larga maggioranza di tutti gli addetti al settore industriale (34,9% e 32,1%). L’agricoltura, infine, rappresenta a propria volta un ambito di rilievo in cui opera il 6,7% dei piccoli imprenditori immigrati in Trentino e il 6,5% in Alto Adige: una quota più che doppia rispetto a quella calcolata sull’intera area nord-orientale del Paese (2,6%) e sul complesso del territorio nazionale (3,1%).

Leggi il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria Aggiornamento Statistico 2019

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Pubblicato il: Lunedì, 02 Marzo 2020 - Ultima modifica: Giovedì, 05 Marzo 2020

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