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“Global Compact on Refugees”

18/12/2018

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva il nuovo Patto Globale sui rifugiati

Fornire agli stati, istituzioni e società civile alcuni strumenti utili per agire nel rispetto dei diritti dei profughi. È questo lo scopo del Global Compact sui rifugiati approvato lo scorso 17 dicembre 2018 dall'Assemblea Generale dell'ONU a larga maggioranza (181 voti a favore, 2 contrari e 3 astenuti). il Patto Globale sui Rifugiati, “gemello” del Global Compact sui migranti firmato a Marrakech il 10 dicembre 2018, ha ricevuto il voto contrario di Stati Uniti e Ungheria. Al pari del Global Compact sulle migrazioni, anche il “Global Compact on Refugees” non è legalmente vincolante; negoziato negli ultimi 18 mesi a Ginevra, fa leva sulla Convenzione del 1951 per il diritto dei rifugiati rafforzata dalla cooperazione internazionale. Il Patto ha l'obiettivo di trasformare il modo in cui il mondo risponde agli esodi e alle crisi dei rifugiati, a vantaggio sia degli stessi rifugiati che delle comunità che li ospitano.
Nove su dieci rifugiati vivono in paesi in via di sviluppo, dove i servizi di base come l'assistenza sanitaria o l'istruzione sono già sotto pressione. Il Patto punta quindi, in particolare, ad affrontare questo problema puntando maggiormente sugli investimenti - sia dei governi che del settore privato - per rafforzare ulteriormente le infrastrutture e i servizi a beneficio sia dei rifugiati che delle comunità ospitanti. Invita anche a politiche e misure che consentano ai rifugiati di accedere all'istruzione e condurre una vita produttiva durante il periodo in cui sono in esilio. Il Patto mira poi ad affrontare l'impatto ambientale dell'accoglienza delle popolazioni di rifugiati e include la promozione dell'uso di energie alternative.
L'accordo prevede anche maggiori opportunità di reinsediamento - ad esempio attraverso ricongiungimento familiare, borse di studio o visti umanitari - che permettano ai rifugiati di viaggiare in sicurezza; rileva inoltre che il ritorno volontario dei rifugiati in condizioni di sicurezza e dignità resta la soluzione preferita nella maggior parte delle situazioni.
Il nuovo accordo monitorerà i progressi attraverso la creazione di sistemi di follow-up, compreso un Forum Globale sui Rifugiati in cui ogni quattro anni i governi riferiranno i risultati e si impegneranno in una serie di misure: finanziamenti, politica, modifiche legislative, quote di reinsediamento e altro ancora.

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Pubblicato il: Martedì, 18 Dicembre 2018 - Ultima modifica: Venerdì, 21 Dicembre 2018

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