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Festa dei Popoli, video e foto racconto

29/09/2019

È intervenuto anche il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina

Un racconto per immagini dei momenti di maggiore intensità della 20° edizione della Festa dei Popoli, promossa dall’Arcidiocesi e celebrata sabato 28 e domenica 29 settembre 2019 a Trento. Il VIDEO e l’ALBUM fotografico offrono uno spaccato della giornata di domenica e in particolare delle culture, dei colori, dei suoni, dei costumi e della gastronomia delle comunità migranti che vivono in Trentino. La Festa, celebrata quest’anno in occasione della Giornata del Migrante e del Rifugiato indetta dalla CEI, ha visto fra l’altro la sfilata in centro, momenti di animazione e l’esibizione di gruppi musicali espressione delle più svariate culture.
Sul palco della Festa dei Popoli allestito in Piazza Fiera è intervenuto domenica anche il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina. “Il Trentino – ha detto – anche memore della sua storia di emigrazione, vanta una lunga e diffusa tradizione di accoglienza che si fonda però su un tessuto sociale laborioso fatto di solidarietà e generosità. Anche grazie a questo appuntamento possiamo riflettere sul fatto che le migrazioni fanno parte della storia dell’uomo e che sono, nelle dimensioni attuali, fortemente condizionate dalle guerre, dai mutamenti climatici, dalla povertà e dal desiderio di libertà. Apertura e dialogo, ma anche osservanza delle norme ed equilibrio tra identità e integrazione, sono quindi alcuni degli strumenti con cui la comunità può rispondere alle paure generate dai fenomeni migratori, con le loro dimensioni e il loro impatto, ma anche con il loro bagaglio di sofferenze e fatiche. Per il nostro continente, oggi, le migrazioni sono anche il segno del successo del lungo e impegnativo percorso di collaborazione e pace che ha caratterizzato la vita dell’Unione Europea, che nel mondo è diventata simbolo di un benessere che non lascia indietro nessuno. Le migrazioni – ha aggiunto Tonina – sono certamente fenomeni da governare e non da subire passivamente. Richiedono un approccio sovranazionale ma chiamano in causa anche le responsabilità delle comunità locali e l’atteggiamento dei singoli. È soprattutto la nostra capacità di essere generosi a essere chiamata in causa. Le regole, in particolare – ha concluso il vicepresidente della Provincia – devono essere scritte mettendo al primo posto i diritti inalienabili dell’uomo e il rispetto che è dovuto ad ogni persona”.

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Pubblicato il: Domenica, 29 Settembre 2019

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