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Ferite di guerra, le conseguenze sui bambini nel Rapporto di Save the Children

23/05/2019

Guerre e conflitti sono le principali cause delle migrazioni forzate; i minori sono la maggior parte delle persone in fuga

Solo nel 2017, oltre 7.360 bambini sono rimasti uccisi o gravemente feriti nei 5 conflitti più pericolosi al mondo; di questi, circa 3 su 4 sono stati vittime di armi esplosive come bombe, attacchi suicidi, mine e ordigni inesplosi. La vera entità del problema non è pienamente conosciuta perché non si ha un unico registro affidabile del numero complessivo di feriti. I bambini in guerra sono fortemente impattati fisicamente e psicologicamente dal contesto di violenza in cui vivono; l’esposizione ad armi da fuoco, esplosioni e bombardamenti minaccia la loro vita, la loro infanzia e il loro futuro. 
Questo scenario è strettamente legato al tema delle migrazioni forzate e, quindi, delle richieste di protezione internazionale. Il Rapporto Global Trends dell’Agenzia Onu per i rifugiati evidenzia infatti che guerre e conflitti sono le principali cause di fuga delle persone nel mondo, in gran parte giovani. E fra i migranti forzati, nel 53% dei casi si tratta proprio di minori, molti dei quali non accompagnati o separati dalle loro famiglie. 
La Paediatric Blast Injury Partnership (PBIP) – fa sapere Save the Children – ha pubblicato un manuale (Pediatric Blast Injury Field Manual) per supportare dottori e chirurghi che lavorano con bambini colpiti da armi da fuoco. Il manuale rappresenta uno strumento di guida alle procedure di cui hanno bisogno i bambini sopravvissuti, contiene alcune indicazioni per supportare i bambini verso una guarigione completa e include un approfondimento sul trattamento necessario per rispondere ai traumi psicologici causati dall’esposizione ai bombardamenti.

 

https://www.savethechildren.it/blog-notizie/ferite-di-guerra-le-conseguenze-sui-bambini

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Pubblicato il: Giovedì, 23 Maggio 2019

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