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Donne migranti, studio europeo

26/09/2019

L’analisi nell'ultimo rapporto dell'Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali

Un terzo delle donne migranti ha un titolo di studio universitario e circa un terzo di quelle che lavorano ha un’attività altamente qualificata. La relazione della Agenzia Europea per i Diritti fondamentali (FRA) sulle donne migranti evidenzia le varie sfide che queste donne affrontano, nonostante l’ampia eterogeneità in termini di background, status di residenza e livello di istruzione. 
Il rapporto si basa sulle informazioni raccolte in 19 Stati membri dell'UE attraverso oltre 16.000 interviste faccia a faccia con immigrati e discendenti di immigrati, metà dei quali donne. È parte del secondo sondaggio della FRA su scala europea sulle esperienze e sulle percezioni delle minoranze in merito a discriminazioni e molestie. 
La relazione rivela molte divergenze tra gli Stati membri dell'UE e i gruppi appartenenti a minoranze intervistati: solo il 52% delle donne migranti intervistate ha un lavoro retribuito rispetto al 73% degli uomini migranti. In Italia (37%), Spagna (32%) e Austria (29%), vi è una percentuale particolarmente elevata di giovani donne migranti (di età compresa tra 16 e 24 anni) che non lavorano, non studiano o non sono in formazione; le percentuali di molestie e violenza motivate dall'odio sono simili tra uomini e donne. Ma per le donne gli autori sono più spesso persone conosciute. E le donne sono preoccupate nel doppio dei casi rispetto agli uomini per potenziali intimidazioni o ritorsioni da parte dell'autore se denunciano l'incidente alle autorità. 

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Pubblicato il: Giovedì, 26 Settembre 2019

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