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Crollo delle domande d’asilo nell’UE

29/06/2021

Relazione EASO: nel 2020 calo del 32%; -64% rispetto al 2015

Il 2020 ha visto il minimo storico delle domande d’asilo nell'UE+ dal 2013. Le 485.000 istanze hanno segnato una diminuzione del 32% rispetto al 2019 (716.000) e un calo del 64% rispetto al picco del 2015 (1,4 milioni). Tuttavia, la riduzione delle domande è dovuta principalmente a mobilità e viaggi limitati piuttosto che ad un calo del numero di persone bisognose di protezione internazionale. Lo afferma la relazione annuale 2021 dell’EASO, l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo.

Dove vengono presentate le istanze
Nonostante la diminuzione del numero complessivo di domande, alcuni paesi hanno visto un aumento. In particolare, si sono registrati più arrivi lungo le rotte dell'Africa occidentale, del Mediterraneo centrale e dei Balcani occidentali rispetto al 2019. La Romania ha registrato un aumento del numero di domande del 138%, seguita dalla Bulgaria (+64%).
I due terzi di tutte le domande di asilo nel 2020 sono state presentate in soli tre paesi: Germania (122.000), Francia (93.000) e Spagna (89.000). L'impatto degli arrivi è stato però maggiore per i paesi alle frontiere esterne. Considerando il PIL e la popolazione, Cipro, Grecia e Malta hanno continuato a subire le maggiori pressioni.

Esiti delle domande
Poco più dei due quinti (42%) di tutte le decisioni si sono tradotte nella concessione di una qualche forma di protezione internazionale in primo grado nel 2020 (224.000). Fra le decisioni positive emesse dalle autorità, il 50% dei richiedenti asilo ha ottenuto lo status di rifugiato, il 27% la protezione umanitaria e il 23% la protezione sussidiaria. I cittadini di Eritrea, Siria e Venezuela hanno continuato a ricevere più frequentemente decisioni positive in primo grado.

Leggi la relazione 2021 in inglese

Leggi la sintesi in italiano

Leggi anche: Un’Agenzia europea per l’asilo

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Pubblicato il: Martedì, 29 Giugno 2021

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