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Covid-19, crollano le migrazioni verso l’Italia

26/03/2021

Istat: l’epidemia accentua la crisi demografica

Al 31 dicembre 2020 la popolazione residente in Italia è inferiore di quasi 384mila unità rispetto all’inizio dell’anno, come se fosse sparita una città grande quanto Firenze. Sono stati gli effetti negativi prodotti dall’epidemia Covid-19 ad amplificare la tendenza al declino di popolazione in atto dal 2015. Lo afferma l’Istat, Istituto nazionale di statistica, che ha analizzato la dinamica demografica durante la pandemia da Covid-19.
Nel 2020 si registra un nuovo minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia, un massimo storico di decessi dal secondo dopoguerra e una forte riduzione dei movimenti migratori. Fra questi ultimi, le ripercussioni sono state molto più rilevanti sui movimenti migratori internazionali.
Le iscrizioni dall’estero (220.533 nell’anno 2020), già in calo nel 2019 per la componente straniera, mostrano una diminuzione nei primi due mesi dell’anno (-8,8%) per poi crollare durante la prima ondata (-66,3%) e recuperare lievemente (ma sempre con una variazione negativa) nel corso dell’anno (-23,3% nella fase di transizione e -18,2% nella seconda ondata).

Per approfondire: Report integrale dell’Istat

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Pubblicato il: Venerdì, 26 Marzo 2021 - Ultima modifica: Martedì, 30 Marzo 2021

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