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Ingresso di atleti dilettanti

05/03/2007

Le società sportive riconosciute dal Coni potranno chiedere l'ingresso in Italia anche di atleti stranieri non professionisti

Le società sportive riconosciute dal Coni potranno chiedere l'ingresso in Italia anche di atleti stranieri non professionisti. Ricordiamo che la normativa vigente disciplina essenzialmente le ipotesi di ingresso in Italia degli sportivi che prestano la loro opera a titolo professionistico. Il D. Lgs. n. 286/1998 l’art. 27 comma 1, lettera p, comprende tra i casi particolari d’ingresso per lavoro quello degli “stranieri che siano destinati a svolgere qualsiasi tipo di attività sportiva professionistica” ma anche - come stabilito dal comma 5 bis dello stesso articolo – “degli sportivi extracomunitari comunque retribuiti”. Il governo ha deciso di optare per un’interpretazione estensiva della norma, fermo restando che gli ingressi di sportivi stranieri professionisti e non professionisti continueranno ad essere regolati da un sistema di quote stabilite dal ministro competente, quello delle Politiche giovanili e delle attività sportive, su proposta del Coni, sentiti i ministri dell’Interno e della Solidarietà sociale. Il sottosegretario al ministero dell’Interno Lucidi ha commentato il provvedimento affermando che “lo sport vive anche grazie al contributo di molti atleti non professionisti”. “La circolare – ha aggiunto il sottosegretario – nell’ambito della legge in vigore individua condizioni chiare e garanzie specifiche per favorire l’ingresso in Italia anche di coloro che fanno parte della categoria dei dilettanti. Tra loro ci sono diversi stranieri che, così come gli atleti italiani, con la loro partecipazione alle manifestazioni sportive contribuiscono allo sviluppo e alla crescita dello sport favorendo anche la scoperta di nuovi talenti”.

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Pubblicato il: Mercoledì, 22 Agosto 2007 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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